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di Lemmonio Boreo

Giovedì 12 Dicembre 2013, i militanti dell’Associazione Nazionale Arditi d’Italia di Anzio e Nettuno si sono ritrovati nell’affascinante cornice del borgo medioevale per i tradizionali auguri per il Santo Natale. L’incontro è stato preceduto, nel pomeriggio, da un omaggio che dirigenti dell’A.N.A.I. hanno personalmente portato al Campo della Memoria – Sacrario dei Caduti della Repubblica Sociale Italiana.
Durante l’incontro, ha preso la parola Franco Pesce, Commendatore dell’Ordine dell’Aquila Romana, che ha raccontato interessanti aneddoti della sua gioventù. Successivamente, è intervenuto Marino Perilli che ha commentato alcuni brani del libro di Rico Covella, Madre lotta, in cui si evidenzia l’importanza della conquista dell’Impero per l’Italia fascista in quel 1936.
«Con l’avvicinarsi del Santo Natale – ha dichiarato Bruno Sacchi, Comandante il locale Reparto – colgo l’occasione di estendere gli auguri anche alle famiglie dei camerati presenti e illustrare brevemente quali saranno le prossime attività dell’A.N.A.I. Abbiamo iniziato una raccolta di materiale didattico per la Scuola Materna “Pinocchio” di Zara, unica scuola italiana in Dalmazia. E’ dovere di noi Arditi, che rappresentiamo la continuità storica di chi si è sacrificato per quelle terre, aiutare i nostri fratelli d’Oltreadriatico, in un’impresa senza precedenti. Dopo che l’infame e criminale regime comunista chiuse tutti gli istituti italiani nessuno è più riuscito ad aprire una scuola che difendesse l’idioma che fu di Dante come di Marco Polo. Oggi, nonostante un’ostilità di fondo ormai istituzionalizzata, questo miracolo si è compiuto. A Zara, la nostra italianissima Zara, v’è una scuola in cui si parla italiano. Anche così l’Italia, quella vera, torna in Dalmazia. Successivamente, presenteremo al Prefetto di Roma la richiesta di poter inserire – a nostre spese – sul Monumento ai Caduti di Nettuno i nomi dei ragazzi della RSI sacrificatisi per l’Onore d’Italia, dimenticati da una vile vulgata antifascista. Una nostra precedente richiesta al Sindaco non ha mai avuto risposta. Procederemo ugualmente. Infine, grazie agli studi del Dott. Pietro Cappellari, ricercatore della Fondazione della Repubblica Sociale Italiana, siamo venuti a conoscenza di un fatto particolarmente interessante. Nel libro di Cappellari “Il fascismo ad Anzio e Nettuno 1919-1939”, prossimamente edito dalla Herald Editore, saranno correttamente elencati, per la prima volta, i caduti del Primo conflitto mondiale delle due città. Tra questi vi è il nettunese Pierino Maruffa, Ardito. Sapendo di interpretare la volontà di tutti i camerati dell’A.N.A.I., comunico ufficialmente che, da oggi, il Reparto di Nettunia che ho l’onore di comandare sarà dedicato alla sua memoria. Con questa opera di riappropriazione della nostra storia, rilanceremo su tutto il territorio la nostra attività, certi che i valori come quelli della Patria, della Nazione, del Popolo, non possono tramontare perché eterni».

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