Il sistema vigente determina il non funzionamento dello Stato
Questo numero de Il Sestante è dedicato a riflessioni di diversa natura e vuol essere l’espressione – pur legate da un sottile comune intento – della varietà degli stati d’animo procurati dall’attuale fase politica. Chi attualmente ha la responsabilità del governo del nostro Paese mescola precipitose intenzioni di radicali riforme senza tener conto delle forti insoddisfazioni che pervadono la società nazionale. Ancora una volta emerge come nel mondo contemporaneo, più che nel passato, a causa della Costituzione materiale il sistema politico determini il non funzionamento delle strutture statali e il profondo disorientamento dei cittadini.
Le analisi che seguono colpiscono settori che dovrebbero costituire le articolazione di un organico sistema, mentre invece diventano nella pratica del regime vigente in Italia, di volta in volta solo argomenti di aspre lamentele, costantemente caratterizzate da caducità e precarietà rispetto ai fatti che dovrebbero aver luogo..
Ciascuno degli autori che qui si esprimono affronta con riflessioni particolari problematiche incombenti: il prof. Carlo Vivaldi-Forti sottolinea l’insofferenza per una sostanziale illegalità legata alla metodologia derivante dal vecchio totalitarismo di origine marx-lenilista; lo scrittore Bozzi Sentieri, pone l’accento sulla improvvisazione dell’effervescenza renziana che emerge in particolare, dopo la visita in Germania, nel non conoscere l’intima ragione sociale del successo economico tedesco; il prof. Vincenzo Pacifici, ci ricorda con una nota di carattere storico come deve essere inquadrata la questione riguardante la riorganizzazione degli enti locali ed in particolare dei Comuni posti oggi di fronte a necessari collegamenti funzionali per far fronte alle esigenze dell’attuale complessa evoluzione della società.
Infine, il prof. Lucio Zichella, come studioso di filosofia e di antropologia, riflette in una lettera al CESI sugli equivoci contenuti nelle espressione “bicameralismo perfetto” in un momento in cui si vuole improvvisare una riforma costituzionale senza tener presente la necessità che i cittadini organizzati oggi debbano essere rappresentati in tutti i complessi aspetti del vivere contemporaneo.
Il CESI si riserva nei prossimi numeri di affrontare in maniera organica queste ed altre tematiche in relazione a ciò che in sede parlamentare, oltre che pubblicistica, verrà improvvisato senza valutare le conseguenze e senza tener presente quanto già è stato finora elaborato.
SOMMARIO DI QUESTO NUMERO
- La manipolazione dei responsi elettorali
Illegalità di Stato e totalitarismo da fronte popolare di Carlo Vivaldi-Forti
-Incontri internazionali senza riflessione sui problemi strutturali
Renzi doveva farsi spiegare dalla Merkel perchè funziona il sistema tedesco di Mario Bozzi Sentieri
- Necessario il potenziamento di servizi consortili
Il Comune: passare dalla passività burocratica ad una funzionalità efficiente di Vincenzo Pacifici
- La ricognizione di un uomo della strada tra storia, logica e linguistica
Dal bicameralismo paritario al vero bicameralismo perfetto di Lucio Zichella