Una nuova politica economica per un ruolo in politica estera
Questo numero del bollettino CESI è interamente dedicato ad approfondire i contenuti di quella che in Italia ed in Europa è, in questa fase storica, la mancanza di una coerente politica economica, in grado di superare l’attuale crisi del continente e a creare i presupposti per il suo futuro sviluppo. Non c’è dubbio che vi sia, come al solito nella storia, un forte naturale collegamento tra la debolezza nel governo del sistema economico e la mancanza di una autorevole politica estera. La questione apparirà sempre più cruciale nell’immediato futuro in relazione alla evoluzione della crisi ucraino-russa, di quella siriana-irachena e del caos che attanaglia in Libia sia la Tripolitania che la Cirenaica. Quest’ultime aree particolarmente importanti per l’Italia.
L’Europa avrebbe potenzialmente, in sé stessa, la capacità di essere un forte motore economico nei confronti dello sviluppo civile, sociale ed economico delle aree che vanno dal Medio Oriente a tutta l’Africa. A tal fine si rende perciò necessaria che essa riprenda la sua autonomia in politica estera nei confronti di quegli Stati Uniti che sono in evidente preda ad incertezze rispetto al ruolo che avevano assunto nel mondo dopo la Seconda guerra mondiale.
Di qui si rende necessaria una revisione del rapporto tra UE e NATO. Tuttavia il potenziale economico per riacquistare autonomia, sia nelle scelte che nell’azione equilibratrice nei confronti della Russia e del mondo arabo-islamico deve essere raggiunto puntando sull’economia reale e non su quella finanziaria.
Il concetto stesso di “economia reale”va approfondito perché tale termine nel XXI secolo deve far riferimento a due elementi irreversibili: l’accelerata e continua trasformazione delle tecniche innovative riguardanti i processi produttivi e i nuovi prodotti e la forte mobilità mondiale di persone, merci e capitali.
Il CESI, dopo aver denunciato nel numero precedente de Il Sestante la mancanza di una vera politica economica, in questo numero completa l’analisi con i tre interventi che sono qui sotto indicati nel sommario. Naturalmente è implicito in questi studi l’invito ad una ripresa politica unitaria, identitaria ed autonoma di quanti, avendo alle spalle presupposti dottrinari ed esperienze valide per il futuro, possono essere in grado, se lo vogliono, di costruire un nuovo originale progetto politico ed indicare adeguate strategie risolutorie per l’Italia e per l’Europa. (g.r.)
SOMMARIO
- Contro i danni del sistema politico vigente solo proposte contraddittorie di chi governa
E’ l’ora della coerenza da parte di una opposizione di alternativa. di Gaetano Rasi
- Il “modello tedesco”
Quando “flessibilita’” e “codecisione” vanno insieme. di Mario Bozzi Sentieri
- Non è sufficiente finanziare il sistema bancario per superare la crisi
Lo shock targato BCE. Quali gli effetti sull’economia reale? di Enea Franza