Grande e commossa partecipazione, sabato scorso, al funerale di Dario Casorati. Oltre a parenti, amici del rugby e dell’hockey, vicini di casa e gente del quartiere, erano presenti una trentina di fieri paracadutisti con il loro basco amaranto, altrettanti ex militanti della Giovane Italia del Movimento Sociale Italiano, delegazioni ufficiali della gloriosa ANAI (Associazione Nazionale Arditi d’Italia) e dell’Ordine dell’Aquila Romana, rappresentanti del sindacato nazionale UGL (Unione Generale del Lavoro) e tanti camerati di generazioni diverse.
Il feretro era circondato da tre bandiere tricolori (una nazionale, una storica della Repubblica Sociale Italiana ed una dei Parà del Secondo Plotone Avvoltoi) e dallo storico labaro della Federazione milanese del MSI.
Il conte Alessandro Romei Longhena, estremamente commosso per la dipartita dell’amico di una vita e camerata di tante battaglie, ha letto la preghiera dei paracadutisti, lanciato il saluto della Folgore e chiamato il Presente.
Sono intervenuti esponenti politici di Fratelli d’Italia, della Lega Nord, di Progetto Nazionale, di Patria Sociale e Attilio Carelli, segretario nazionale della Fiamma Tricolore, movimento al quale Dario Casorati era orgogliosamente iscritto.
Dopo la cerimonia religiosa ed i saluti militari, i camerati hanno dato l’estremo saluto a Dario, come voleva lui, con un brindisi, con gli occhi lucidi ed il sorriso sulle labbra, nella certezza che continuerà a marciare in spirito al loro (nostro) fianco, come recita una vecchia canzone che amava sempre cantare.