Roma, 28 gen. – (Adnkronos) – Aprire una fase autenticamente costituente per lasciarsi alle spalle una ”democrazia dimezzata”, espressa solo attraverso i partiti e non anche attraverso il contributo dele categorie produttive, scientifiche e artistiche che sono essenziali nella vita nazionale. Per superare l’incompiuto che resta da realizzare nell’architettura statale come nel vissuto degli italiani, la nuova Costituzione dovrebbe prevedere una piu’ completa rappresentanza del cittadino. E’ la sollecitazione che arriva da Gaetano Rasi, nel libro ‘Verso la Terza Repubblica. Diario delle riflessioni impolitiche’ (ed. Pagine, Roma, pp. 173, euro 15).
Convinzione dell’autore, ex parlamentare, economista e apprezzato docente universitario, e’ che occorra andare verso una ‘democrazia delle competenze’, perche’ il ciclo della seconda Repubblica si sta chiudendo. Per Rasi, pur nel tentativo di instaurare un bipolarismo, la seconda Repubblica ha affrontato solo il problema dell’efficienza decisionale, peraltro senza riuscirvi, e non quello delle effettive rappresentativita’ e governabilita’ nella gestione della societa’ nazionale. In queste pagine scorre cosi’ ”il suicidio politico di An e l’incerta prospettiva del Pdl”, fino ai rischi che una democrazia dimezzata porta in dote alla politica italana che deve riscoprire passione e ragione ma soprattutto sapere ascolatre il bisogno dei cittadini. (Adnkronos) – Rasi, una storia nella destra italiana, presenta cosi’ le riflessioni su alcuni dei maggiori avvenimenti politici accaduti dal marzo 2009 fino a ottobre 2010 e pubblicati su ‘Il Borghese’ e altre testate, mostrando ”la pasticciata costituzione del Pdl”, perche’ ”l’annientamento di An, assorbito nella piu’ grande formazione, ha annullato quei progetti che erano stati elaborati e di volta in volta resi validi perche’ aggiornati nel percorso ultra sessantennale delle formazioni politiche che hanno preceduto la nascita di Alleanza Nazionale: Msi e Mis-Dn”. Nell’inchiostro dell’osservatore politico di lungo corso, anche ”il pericolo secessionistico della Lega che e’ rivolto a dividere l’Italia e quindi farla ritornare ad essere una semplice ‘espressione geografica’ senza alcun peso in Europa, nel bacino del Mediterraneo e nei rapporti con il resto del mondo”. Consigli e analisi in uno stile incisivo, che punta al concreto. Un diario di riflessioni impolitiche. Perche’ analizzare le vicende degli ultimi due anni, nel Palazzo e fuori, puo’ costituire una base di riflessione per attuare quel ”cambiamento profondo avvertito da tutti’. Per esaminare in prospettiva quelle che dovrebbero essere ”le strutture di una Nuova Repubblica”. Non manca, infine, un ricordo di Francesco Cossiga, che ”con simpatia ma senza incenso” ripercorre il ruolo politico del presidente emerito.