……………Se non ci fosse il sentimento della Patria che sovrasta ogni altro pensiero e interesse, ci sarebbe da dubitare fortemente delle sorti del popolo italiano. Quanta tristezza è in me che ho tanta fede e che sopra ogni altra cosa Amo l’Italia ed il suo popolo, nel vedere che si vuol dimenticare tutta la grandezza di questi ultimi vent’anni. Quanto dolore! Si, sono pallido di dolore. Posso piangere, poiché il mio pianto non è debolezza, posso tremare, poiché il mio tremito non è sgomento per la mia persona. Piango sulle sciagure della Patria, tremo di fronte all’avvenire del mio paese, del mio popolo. Piango e tremo poiché scorgo chiaramente come bene vidi durante la seduta del Gran Consiglio, quali conseguenze fatali avrà il 25 Luglio nella nostra storia. Il dolore. Dolore che non ha bisogno di obbligata maschera di virilità e di impassibilità per apparire sincero e profondo. Perché l’uomo forte dovrebbe sempre mostrarsi superiore al proprio dolore? V’è maggior forza, v’è maggior virilità a non nascondere le lacrime e a non sottrarre alla vista il pallore del volto. Siamo uomini, fatti di carne e di anima, non uomini di pietra o di bronzo.
Dio perdoni agli uomini che non sanno tutto il danno che fanno alla loro Patria…………..