La Riforma Costituzionale Renzi e il perché di un “No” in sede di Referendum
Questo numero de Il Sestante viene dedicato agli indirizzi che il CESI ha assunto nei confronti della Riforma Costituzionale disegnata e imposta dal Governo Renzi al Parlamento in sede di legislatura corrente e quindi al di fuori di un percorso costituente che faccia esprimere direttamente il popolo italiano.
Le singole parti di questa Riforma non solo modificano la Carta Costituzionale in vigore dal 1948, ma ne alterano radicalmente il contenuto rappresentativo e funzionale. Non c’è dubbio che la Costituzione vigente abbia bisogno di essere radicalmente trasformata, ma ciò non può avvenire a seguito di compromessi tra partiti screditati e gruppi di potere irresponsabili in un Parlamento profondamente in crisi d’identità e affetto da continui “cambi di casacca” di molti dei suoi componenti.
Per la comprensione di ciò che in materia costituirà l’elemento preminente dell’attività politica in Italia durante il 2016, premettiamo all’analisi effettuata dal Presidente del Comitato Scientifico del CESI, prof. Franco Tamassia, una breve sintesi dei contenuti e dei procedimenti che il Governo Renzi ha imposto al Parlamento e che sfoceranno in un Referendum popolare.
Il testo del prof. Tamassia è già proiettato nell’esame referendario e in particolare nel significato politico che esso viene ad assumere per il futuro del nostro Paese. Naturalmente il CESI seguirà con attenzione l’evoluzione sia dell’azione governativa sia delle iniziative critiche in corso nel Paese per offrire a quanti hanno responsabilità politica elementi validi di giudizio e argomenti con i quali assumere iniziative.
INDICE
- Si è chiusa la prima fase dell’iter parlamentare.
Procedure e contenuti della Riforma Costituzionale proposta dal Governo Renzi.
Sintesi a cura di Gaetano Rasi
- I perché di un referendum.
Argomenti per un dibattito chiarificatore di Franco Tamassia
Sommario: 1. Una riforma autoritaria che impedisce il ricambio della classe politica. 2. La natura equivoca dei comitati referendari: nella sostanza sono tutti per il “Sì” al sistema. 3. Gli scopi e le richieste del Comitato per il No. 4. Pretesa incostituzionalità del Comitato governativo. 5. La Corte costituzionale asimmetrica. 6. La inadeguatezza tecnica della riforma renziana. 7. Ricerca di unità nell’area … di maggioranza. 8. Il Cesi e il Referendum.
L’Europa deve cambiare la sua politica estera
Questo primo numero de 2016 è dedicato interamente ad un analisi riguardante l’assenza di una vera politica estera europea nei confronti dell’area mediterranea che va dalla Turchia al Marocco, ossia che riguarda tutto il sudest asiatico ed africano del Mediterraneo.
La questione è vitale per l’Italia la quale sta compromettendo il suo avvenire usando una sua apparente prudenza la quale invece è un’autentica cecità nei confronti degli sviluppi in Medio Oriente. I pericoli che gravano sul futuro vanno oltre quelli del califfato islamico dell’Isis e i pur gravissimi episodi di terrorismo che colpiscono i più importanti centri della civiltà europea.
Oggi è necessario uscire dall’analisi dei singoli avvenimenti per valutare e di qui poi intervenire in una situazione che è molto più ampia di quella relativa a ciascuno dei fatti che accadono. Insieme con il terrorismo ispirato dal califfato daesh sono in corso fenomeni che determinano, sulla base di interessi legati al petrolio e ai rifornimenti di armi, il risveglio di antiche rivalità volte alla ricerca di una supremazia araba ed islamica. Se tale evoluzione non viene fermata, fatalmente si determineranno disastrose conseguenze per l’Europa. In altre parole la UE deve uscire dall’inanità attuale e affrontare con un avveduto interventismo la situazione. Ciò deve avvenire anzitutto in prima persona e ovviamente avendo come alleati quanti hanno interesse al ristabilimento dell’ordine in Asia (in particolare nel Medio Oriente) e in Africa: tali alleati dell’Europa non possono che essere da un lato gli Stati Uniti e dall’altro la Russia.
Insomma si tratta di reimpostare ab imis tutta la politica estera europea e di lì operare in maniera unitaria, anche in sede militare se necessario, per garantire al nostro Continente non solo la pace, ma anche il suo sviluppo e il suo ruolo di portatore di civiltà e di ordine nel mondo. Ci rendiamo conto che si tratta del capovolgimento di una filosofia che finora si è logorata nell’ambito del rapporto interno all’Unione per il modesto e breve prevalere degli interessi di una nazione sull’altra. Ma il problema ormai non è più territorialmente localizzabile nell’ambito dei singoli Stati, ma sono diventati una generale questione di sopravvivenza continentale e questa può essere garantita solo da una politica attiva. Ormai è del tutto insufficiente e presto diverrà pericolosa qualsiasi politica di mero contenimento.
L’argomento viene affrontato anzitutto partendo dalle feroci esecuzioni capitali in Arabia Saudita il cui significato va oltre il grave episodio e attraverso l’ampia panoramica effettuata da un diplomatico di alto livello, l’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, Consigliere CESI. (g.r.)
Sommario
- Allarmante significato del feroce episodio delle esecuzioni capitali in Arabia Saudita. È necessario un interventismo strategico europeo di Gaetano Rasi
- Dopo l’accordo nucleare con l’Iran. La cecità della UE nei confronti degli avvenimenti mediorientali di Giulio Terzi di Sant’Agata.
Questioni esistenziali
Il Sestante chiude il 2015 con riflessioni riguardanti alcuni dei massimi problemi del nostro tempo. Il primo è un problema che appare immediatamente in tutta la sua urgenza, mentre gli altri due solo apparentemente sembrano non essere incombenti, mentre in realtà costituiscono già da tempo pesanti ipoteche che condizionano il nostro futuro.
Il primo argomento riguarda quello che in generale viene chiamata la questione della giustizia in Italia, ma che assume caratteristiche complesse anche per l’evoluzione della criminalità organizzata. In questa materia interviene una personalità di alto rilievo direttamente impegnata quale è Roberto Pennisi, magistrato della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo, del quale riportiamo l’intervento svoltosi nel corso del Convegno Nazionale CESI tenuto a Pescia il14 novembre 2015.
Il secondo argomento è trattato da Mario Bozzi Sentieri e riguarda quello che è esatto indicare oggi come emergenza demografica, ma che in realtà coinvolge l’avvenire dell’esistenza vitale della società italiana. La scarsa natalità e l’invecchiamento della popolazione si manifesta come un fenomeno che nel medio periodo determinerà un mutamento etnico-culturale che potrebbe essere irreversibile. Il monito che ne deriva riguarda soprattutto l’indifferenza dell’attuale classe dirigente italiana.
Il terzo argomento esamina la base ideologica nella quale si fondano sia l’attuale diffusa concezione indifferente all’etica sociale sia l’agire condizionato dalle pervasive sollecitazioni massmediatiche fondate sull’egoismo e il consumismo. Si tratta di un dibattito di filosofia sociale svoltosi sul “pensiero unico” tra Alain de Benoist, Fabio Torriero e Marcello Veneziani, riportato da Michele Buontempo, un giovane scrittore e promettente giornalista.
Con queste trattazioni e con la consueta Rubrica I Libri del Sestante, il nostro bollettino augura a tutti i suoi lettori un Buon Natale e un Felice 2016 di risveglio e di forte riscossa morale e politica.
Sommario:
- La Comunicazione del magistrato Antimafia e Antiterrorismo sul “triangolo maledetto”. Il “sistema giustizia”oggi: nuova natura della criminalità e no a giudici eletti di Roberto Pennisi
- Un grave problema etico e culturale. L’emergenza demografica: un gap politico e comunicativo di Mario Bozzi Sentieri
- Incontro-dibattito tra de Benoist, Torriero e Veneziani.“Pensiero Unico”: riflessioni sulla elaborazione dell’identità della persona sociale di Michele Buontempo
- Rubrica: I Libri del “Sestante”. Rassegna di novità librarie a cura di Mario Bozzi Sentieri
Sommario:
- Sintesi per punti della Relazione: Le riforme per la giustizia: principi e coordinate di Domenico Benedetti Valentini
- Relazione: Una provocazione per un dibattito. Gli essenziali aspetti economici e sociali di Carlo Vivaldi Forti
- Relazione: Contro il minimalismo culturale. Per una Politica dalle “visioni lunghe”di Mario Bozzi Sentieri
- Relazione: Interrogativi ineludibili. Quale concetto di cittadinanza e quale modello di Stato nell’Europa del Terzo millennio? di Alessandro Capecchi
La partecipazione nelle imprese, per la democrazia economica e la sovranità produttiva nazionale
di Nazzareno Mollicone
Sommario:
1. Le anticipazioni legislative; 2. Le esperienze tedesche ed europee; 3. Accordi sindacali e proposte legislative; 4. I Fondi Pensione, una forma indiretta di partecipazione; 5. Motivazioni ed attualità della partecipazione
La Relazione dell’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata al Quarto Convegno Nazionale CESI “Superare la frammentazione politica con un nuovo modello di sviluppo”
Pescia (PT) 14 novembre 2015
Il Medio Oriente, l’Europa e la nostra sicurezza
di Giulio Terzi di Sant’Agata
Sommario:
I. L’Occidente, l’Europa e le sfide alla nostra sicurezza; II. Le rappresentazioni della realtà internazionale; III. “Soft power ” e “hard power”; IV. Il senso di un vuoto per l’Occidente;V. I limiti della politica estera, di sicurezza e di Difesa dell’Unione Europea;VI. Siria e Iraq: il Medio Oriente dopo l’accordo nucleare con l’Iran.
Il Convegno CESI tenuto a Pescia (PT)
“Superare la frammentazione politica con un nuovo modello di sviluppo”
In questo numero de Il Sestante, s’incominciano a pubblicare i testi integrali o le sintesi delle relazioni e delle comunicazioni svolte nel corso dell’importante Convegno organizzato a Pescia dal CESI in collaborazione con il Comitato EqF e il movimento Il Battito. Nei prossimi numeri seguiranno gli altri testi compresi gli importanti interventi che hanno avuto luogo insieme con quelli già previsti nel Programma che abbiamo pubblicato in precedenza.
Fin dal saluto dell’organizzatore Lorenzo Puccinelli Sannini e dalla relazione introduttiva al Convegno di Gaetano Rasi si possono avere già chiare indicazioni circa gli indirizzi e i contenuti delle analisi e delle proposte svolte nell’ambito dell’incontro.
Va tenuto presente che il Convegno si è aperto sotto l’incombente turbamento per i fatti terroristici di Parigi che hanno fortemente inciso su tutte le comunicazioni dei mass media italiani europei, e non solo.
Ciò nonostante il programma dei lavori si è svolto normalmente: la Prima Sessione è stata presieduta dal Presidente del CESI Giancarlo Gabbianelli; la Seconda Sessione pomeridiana è stata presieduta dal Presidente O. Gaetano Rasi.
Oltre gli interventi previsti dal Programma vi sono state due interessanti relazioni: una ad opera del dott. Roberto Pennisi, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, sul tema della riforma della giustizia e sull’incidenza della criminalità organizzata nella società italiana e un’altra del dott. Mario Bozzi Sentieri, Consigliere CESI, su vari temi che vanno dagli istituti della partecipazione ad un più ampio programma riguardante autentiche modifiche costituzionali necessarie per l’Italia e l’Europa.
Sommario:
- Il Saluto dell’organizzatore del Convegno.
Prendere coscienza degli impegni futuri ed agire in nome di grandi ideali di Lorenzo Puccinelli Sannini
- La Relazione Introduttiva al Convegno.
Le indispensabili premesse di Gaetano Rasi
Non favorito il rientro in Italia delle imprese industriali mentre esplode la crisi Stato-Regione
Questo numero de Il Sestante si caratterizza per due argomenti: anzitutto per l’analisi di uno dei fenomeni più importanti che potrebbe avere sviluppi positivi se non vi fosse una colpevole assenza di una generale politica industriale nel nostro Paese. Si tratta del rientro spontaneo in Italia di alcune produzioni manifatturiere in precedenza delocalizzate. Purtroppo la serie di eventi riguarda solo particolari tipi di lavorazioni per le quali conta soprattutto il marchio Made in Italy, più che la consistenza produttiva ed occupazionale. A tal proposito la riallocazione nazionale non è favorita a causa dell’inefficienza infrastrutturale (strade, ferrovie, risanamento idrogeologico, etc.) e dall’assenza di una politica industriale che garantisca, per esempio, la fornitura di energia a costi paritari rispetto a quelli delle altre nazioni.
Il secondo importante argomento trattato da Il Sestante riguarda lo scontro tra la politica dello Stato e quella che viene richiesta dalle singole Regioni. In particolare si richiama l’attenzione sulla debolezza strutturale dell’attuale Costituzione: in questo caso quella parte che riguarda il Titolo V di essa. Tratta l’argomento, con la consueta competenza, Mario Bozzi Sentieri che illustra anche quali sarebbero gli assetti delle macroregioni proposte e ne critica la logica costitutiva e la natura … contro natura.
Questo numero de Il Sestante richiama l’attenzione su tre eventi che caratterizzano il mese di novembre. E’ inoltre presente la consueta Rassegna delle novità librarie a cura di Mario Bozzi Sentieri (g.r.)
SOMMARIO
- I gravi danni derivanti dalla mancanza di una Politica Industriale.
Trascurato il rientro spontaneo in Patria di alcune produzioni manifatturiere di Gaetano Rasi
- Costi ed inefficienza delle Regioni.
Più che accorparle bisogna abolirle (o almeno riformarle) di Mario Bozzi Sentieri
- Rubrica. I Libri del Sestante. Rassegna di Novità librarie a cura di Mario Bozzi Sentieri
Segnalazione Eventi:
- Sabato 14 novembre 2015 ore 10.30 Convegno Nazionale CESI, Hotel Villa delle Rose, Castellare di Pescia (PT), Superare la frammentazione politica con un nuovo modello di sviluppo.
- Sabato 21 novembre 2015 ore 9.30 Convegno dell’Istituto C.A. Biggini per gli Studi costituzionali, Salone della Musica Gemmi, Sarzana (SP) “Carlo Alberto Biggini. La rivoluzione costituzionale. L’uomo, il professore, il politico.
- Mercoledì 25 novembre 2015 ore 15.00 Incontro-Dibattito presso la Camera dei Duputati, Roma “La grande questione delle migrazioni: quale politica per l’Italia”.
Le problematiche che indeboliscono l’UE e la validità partecipazionistica e produttivistica della cogestione
Questo numero del bollettino CESI è dedicato a due analisi: una riguardante le ipoteche che pesano sull’unità europea, a cura di Giulio Terzi di Sant’Agata, e un’altra riguardante un esempio in Italia di partecipazione dei lavoratori all’attività di impresa, a cura di Mario Bozzi Sentieri. Il primo saggio fa la storia del difficile cammino della UE, come istituzione priva, fin dalla sua nascita, di una vera costituzione statuale, ed effettua utili paragoni con vicende che hanno riguardato nel corso del tempo altri tipi di analoghe formazioni federali o confederali. Giulio Terzi affronta poi lo scetticismo antieuropeo all’interno di molti dei Paesi che compongono l’Unione Europea e sottolinea il fatto che essa, pur avendo solo un ottavo della popolazione mondiale, rappresenta però un quarto dell’economia del pianeta per cui si rende sempre più necessario insieme con l’unità avere anche una politica estera adeguata al suo peso. Da ultimo Terzi fa però appello al realismo, necessario per la tutela dello sviluppo e della sicurezza italiana, mentre a Bruxelles si rimandano decisioni unitarie e soprattutto di tutela paritaria di tutte le nazioni che compongono la UE.
Il secondo saggio fa riferimento all’istituto della cogestione nel suo particolare aspetto introdotto ormai da oltre un decennio nell’attività della Volkswagen Group Italia SpA. Si tratta di un’intervista data a Goffredo di Palma, già direttore del personale e dell’organizzazione di quella società dal 2004 al 2013. L’argomento è particolarmente interessante in questo momento per due ragioni: la Germania è sulla soglia di iniziare un periodo di debolezza economica, ma ciò non è dovuto all’efficienza produttiva interna, di cui il fulcro è appunto la mitbestimmung, ma invece al calo nelle esportazioni all’estero e allo scarso rendimento dei suoi investimenti finanziari esteri (a questo riguardo dedicheremo il prossimo bollettino ad un numero monografico). Pertanto resta perfettamente valido il sistema della cogestione da applicare più diffusamente anche in Italia, la quale al riguardo ha ben diritto di vantare studi e proposte legislative che vengono da lontano e che purtroppo sono state osteggiate e quindi inapplicate per la grettezza culturale di una certa dirigenza politica e per la preconcetta chiusura da parte dei sindacati classisti sia dei lavoratori che dei datori di lavoro (g.r.)
SOMMARIO
La problematica esistenziale della Fondazione AN
Come è ben noto, sia in relazione alla natura e agli scopi delle sue analisi e progetti, sia per ragioni riguardanti la confusa situazione italiana all’interno e tra gli schieramenti politici, il CESI è statutariamente un centro studi indipendente aperto però a tutti coloro che con senso di responsabilità vogliono un radicale cambiamento dell’attuale sistema politico. E proprio in relazione alla ragione della sua esistenza, e in particolare, con riferimento alla crisi italiana, fornisce ai suoi soci e ai gruppi di contatto che ha in tutta Italia materiali di riflessione e opportune indicazioni orientative, e talvolta anche programmatiche, che possono esprimersi in tutte le sedi utili.
Il Sestante, pertanto, pubblica in questo numero l’Appello che alcuni autorevoli soci CESI hanno rivolto ai partecipanti e agli aderenti della Fondazione AN in occasione della sua Assemblea plenaria tenuta a Roma il 3 e il 4 ottobre. L’attenzione ai contenuti del documento è stata vasta e l’accoglimento delle indicazioni sarà verificato nel prossimo futuro. A commento dell’Appello, illustrato in quell’Assemblea da uno dei soci CESI, pubblichiamo in anteprima un estratto da un articolo dello storico e giornalista Adalberto Baldoni (che uscirà sul numero di novembre de Il Borghese) il quale fa riferimento proprio al testo dell’Appello.
Abbiamo poi ritenuto interessante riprendere pure parte di un editoriale, pubblicato sul quotidiano di Roma Il Tempo dallo scrittore Marcello Veneziani. Completa il presente numero del bollettino nell’ambito della rubrica “Dibattito”, il problema di quella che ancora si continua a chiamare “destra” contrapposta ad una “sinistra”. In ambedue i casi ai due termini non corrispondono più né agli originali contenuti ideologici, né alle attuali pratiche operative. Qualsiasi battaglia politica in nome di uno di questi termini è destinata al fatale insuccesso. (g.r.)
SOMMARIO
- Preparare una nuova e competente classe dirigente
Appello ai partecipanti e agli aderenti della Fondazione Alleanza Nazionale
L’Assemblea della FAN. La cronaca e le valutazioni di Adalberto Baldoni: un estratto.
“Clandestinità e rinascita”. L’intervento di Marcello Veneziani (editoriale su Il Tempo del 27.9.15)
- Rubrica “Dibattito”: La Destra avviata a diventare “politicamente il proprio fantasma”. A proposito di un articolo del prof. Galli della Loggia e della concezione vetero-liberista di Vincenzo Pacifici
Bisogna puntare ad una nuova struttura dello Stato. Precarietà e pericolosità delle superate concezioni nell’attività politica di Gaetano Rasi