Tratto da Il Giornale d’Italia
“‘Lectura Ducis’, tenuta dall’Ecc. Carlo Alberto Biggini, Ministro dell’Educazione Nazionale, per gli allievi della Scuola di Mistica Fascista, nel salone delle adunate alla Casa del Fascio di Milano, il giorno 16 febbraio 1942-XX”.
Chiedo ai lettori di restare concentrati, attenti. E anche sull’attenti, idealmente parlando. Perché quello che stiamo per raccontarvi è uno scampolo di storia di assoluta importanza, di eccezionale profondità, di straordinaria attualità. Carlo Alberto Biggini – di cui abbiamo parlato in diverse occasioni su queste colonne – è un personaggio di spiccato interesse storico, sociale, intellettuale. Badate bene a ciò che leggerete, perché ciò che quest’uomo ci ha lasciato in eredità è qualcosa di straordinario. Abbiamo non il diritto, ma il dovere, il dovere di comprenderlo, di conoscerlo, di diffonderne il pensiero. E non è solo un dovere: è anche un privilegio. Ascoltate: non è difficile difendere la nostra storia a cavallo delle due guerre mondiali. Non lo è, anzi è facile, sin troppo facile. Ciò che abbiamo nelle mani è un tesoro, dobbiamo solo conoscerlo, capirlo, e comprendere che solo la conoscenza ci consentirà di adempiere bene la nostra missione di dire la verità. Approfitto di questa occasione – Biggini mi perdonerà – per dirvi che dobbiamo scavare, studiare, apprendere, memorizzare, e poi riferire, raccontare: sapere per poi poter parlare senza paura. La conoscenza è la nostra arma migliore, insieme alla verità. Ma questa verità dobbiamo conoscerla, bene, nella maniera più completa possibile. Vedrete che così facendo saremo inattaccabili, e avremo fatto il nostro dovere di uomini e donne del terzo millennio che non si sono accontentati del “sentito dire”, ai quali non sono bastati gli slogan, che non si sono fermati alle apparenze. Si combatte in tanti modi. Noi non abbiamo armi o corpi contundenti, nelle mani. Abbiamo però la penna, abbiamo la nostra mente, abbiamo le nostre parole. E, soprattutto, abbiamo un tesoro, quello che i nostri padri ci hanno consegnato in un anelito di passione e di voglia di giustizia sociale. Disperderlo sarebbe una colpa gravissima, un peccato, un delitto. Biggini parla, dice cose di assoluta importanza: moltissimo si potrebbe dire di questo straordinario personaggio della nostra storia. Ciò che abbiamo per le mani oggi ci perviene direttamente dalla sua famiglia, da suo nipote per essere precisi, Carlo Alberto Biggini Jr. Il quale ben volentieri ha accettato – e lo ringrazio per questo dono – che sulle nostre pagine si possa portare la parola di suo nonno. Vi racconteremo, poi, dell’Istituto che porta il nome del grande uomo di Stato che oggi è il protagonista del nostro speciale. Ma prima vorrei donare anche a voi lettori ciò che è giunto tra le mie mani solo poche ore fa. Leggete insieme a me: “Camerati, è la prima volta che ho il grande onore di parlare da questa mistica cattedra, dalla quale Arnaldo additò ai giovani le più pure e le più alte idealità, che del binomio coscienza e dovere fece il fondamento della nostra vita, per degnamente vivere e per degnamente morire, e sento tutta la responsabilità di parlare dalla cattedra del nostro Maestro per illustrare, con le mie modeste parole, uno degli scritti storici del Duce. Ecco perché desidero devotamente inchinarmi davanti alla Sua memoria con spirito di credente e con quei sentimenti che animano l’eroico misticismo della nostra Rivoluzione, dedicare umilmente a Lui il pensiero contenuto in questo commento, a Lui che dello Stato Mussoliniano ebbe chiari il fine e la struttura, che di questo secolo comprese i vitali motivi storici suscitati dal pensiero e dall’azione del Duce, che visse e lottò, insegnando il dolore come necessità, il sacrificio come dovere, l’obbedienza come gioia, la bontà come forza, la verità come arma, la coscienza come giudice, il dovere come legge, che visse e lottò per una maggiore giustizia, per una nuova cultura, per un più alto diritto nel santo nome della Sua, della nostra Italia secolare ed immortale”.
Un preambolo, questo appena riferito testualmente, che è dedicato da Biggini alla bella figura di Arnaldo Mussolini. Pensate,
Arnaldo… quanti grandi uomini ci ha consegnato la nostra storia! Arnaldo, sarà bene ricordarlo, morì nel dicembre del 1931, pochi mesi dopo la grande tragedia che distrusse la sua vita: la morte di suo figlio Sandro Italico, perito appena ventenne per un male che non gli aveva dato scampo. Arnaldo, confidente e amico – oltre che fratello – del Duce, discreto, sobrio, calmo, riflessivo. Il completamento necessario, per un uomo come Benito, dal carattere invece dirompente e dall’energia dominante. Ho interrotto per un momento le parole di Biggini per richiamare l’attenzione su Arnaldo, ma anche per sottolineare: ” il dolore come necessità, il sacrificio come dovere, l’obbedienza come gioia, la bontà come forza, la verità come arma, la coscienza come giudice, il dovere come legge”. Straordinario. Un compendio di vita.
Il Convegno del CESI
Quale futuro per questa Europa ? (Terza parte) Proseguiamo la pubblicazione delle relazioni tenute l’8 aprile 2016 a Roma, Palazzo S. Macuto, CdD, nel Convegno organizzato dal CESI – insieme con lo IAI e con la RSPI – riguardante analisi e proposte per il futuro dell’Europa. Viene riportata la Relazione conclusiva svolta dal Presidente del CESI, prof. Franco Tamassia, il quale ha unito una profonda analisi politologica a una dettagliata storia della recente politica italiana verso l’Europa e dell’Italia nella UE verso il resto del mondo. Da ciò ha tratto valutazioni e indicazioni per il percorso futuro. In particolare per l’Italia ha affermato essere il sistema politico vigente irriformabile dall’interno e quindi che si rende necessaria un’Assemblea Costituente, quale unica fonte extra ordinem, per creare nuove e adeguate istituzioni statali più rappresentative ed un governo più autorevole. Di notevole interesse poi la Relazione, di chiusura dei lavori e del dibattito, svolta dal Vicepresidente Vicario del CESI, prof. Mario Bozzi Sentieri, il quale ha elencato tutta una serie di iniziative da prendere fondate sulla diffusione di ideali unitari europei e su più diffuse consapevolezze circa le responsabilità identitarie che spettano ai popoli del Continente, il quale deve continuare ad essere fonte di civiltà per tutte le nazioni del pianeta. In questo numero de Il Sestante viene anche riportato un dibattito circa il passaggio dalla funzione privatistica della BCE, che opera solo tramite il sistema bancario, ad una Unione Europea rappresentata da un Parlamento sovrano e da un esecutivo dal quale dipenda direttamente non solo la politica monetaria, ma anche l’intera politica economica continentale.
INDICE
- Relazione conclusiva del Presidente CESI. Il rapporto dell’Italia con l’Unione Europea di Franco Tamassia
Sommario: 1. Introduzione: Crisi dell’Italia come crisi dell’Europa; 2. Esistenza di uno Stato e suo isolamento internazionale. 3. L’isolamento attuale dell’Italia. Il Governo Renzi. 4. L’isolamento internazionale e nell’Unione Europea; 5. Riflessioni conclusive. Il futuro di questa Europa con questa Italia.
- Dibattito. BCE: Modificarne la natura privatistica. Passare dalla politica economica dei singoli Stati ad una politica programmata unitaria di espansione europea. Intervento del dott. Alfio Ciciotti e risposta del prof. Gaetano Rasi
- Relazione di chiusura del Vicepresidente CESI: Lanciare un Manifesto guardando al domani. Le nostre responsabilità di europeisti non pentiti di Mario Bozzi Sentieri
Sommario: 1°. Passare dall’adesione formale alla U.E. ad una forte e sentita partecipazione; 2°. Individuare i punti di responsabile processo di integrazione europea; 3°. Le gravi responsabilità nei confronti della gioventù europea; 4°. Le colpe dell’euroscetticismo semplicistico e gridato; 5°. Da questa giornata di analisi lanciare un Manifesto per l’avvenire dell’Europa protagonista.
Il Convegno del CESI
Quale futuro per questa Europa ?
(Seconda parte) Pubblichiamo in questo numero la seconda parte del Convegno tenuto venerdì 8 aprile 2016 a Roma, Camera dei Deputati, Palazzo S. Macuto, organizzato dal Centro nazionale di studi politici, CESI – insieme con l’Istituto Affari Internazionali, IAI, e con la Rivista di studi politici internazionali, RSPI – riguardante analisi e proposte per il futuro dell’Europa. Vengono riportate le relazioni dell’Ambasciatore Pietro Calamia e della prof.ssa Maria Grazia Melchionni, Direttrice della Rivista di Studi Politici Internazionali. Si tratta di contributi di alto livello che hanno arricchito la trattazione del tema del Convegno. La prima relazione ha riguardato la problematica dell’attuale difficile evoluzione dell’Unione Europea e insieme le proposte, soprattutto per quanto si riferisce ad una unica gestione della politica fiscale e di bilancio quale premessa per una Europa forte in grado di sostenere una politica estera e di sicurezza che la veda protagonista nel dialogo con le altre potenze continentali del resto del mondo. La seconda relazione ha delineato il percorso per costruire una identità europea. Si tratta di passare dall’iniziale entusiasmo, definito dall’autrice “romantico”, e di superare l’approccio pragmatico ed utilitaristico per far sì che l’idea dell’Europa unita sia sentita come appartenenza identitaria da parte di tutti i cittadini europei. Nei prossimi numeri de Il Sestante pubblicheremo le relazioni del prof. Francesco Carlucci, della RSPI; quella del dott. Ettore Greco, Direttore IAI; quella dell’on. Roberta Angelilli, già Vicepresidente del Parlamento europeo; nonché le relazioni conclusive del Presidente CESI, prof. Franco Tamassia e del Vicepresidente CESI, Mario Bozzi Sentieri.
INDICE
- Puntare ad una unitaria politica economica per poter avere una vera politica estera. Un’evoluzione politica possibile per l’Europa di Pietro Calamia
Sommario: 1°. Premessa: l’euro moneta essenziale per un mercato unico e “bandiera” per l’unità europea. 2°. Insufficienti le “raccomandazioni” delle istituzioni comunitarie. 3°. Per costruire l’Europa politica necessaria la “sovranità condivisa”. 4°. Gli squilibri determinati non solo dai Paesi in deficit, ma anche da quelli eccedentari. 5°. Un unico Ministro del Tesoro per tutta la U.E. 6°. Conclusioni: necessarie la gestione comune delle politiche fiscali e di bilancio ed una unica politica estera e della sicurezza.
- Il percorso fatto e quello ancora da fare per passare ad una consapevole cittadinanza europea. Identità europea e identità nazionali nell’UE di Maria Grazia Melchionni
Sommario: 1°. In fieri la costruzione dell’identità europea; 2°. Dall’entusiasmo romantico all’approccio pragmatico; 3°. Dall’allargamento le difficoltà a causa delle differenze; 4°. La destabilizzazione dopo il 1989 e l’introduzione della cittadinanza europea (1993); 5°. Dai localismi frazionistici passare al concetto di identità plurima.
L’Europa al bivio esistenziale
La questione del ruolo dell’Unione Europea che sia veramente una “unione” dei popoli del vecchio Continente si sta imponendo come indilazionabile in una soluzione che la veda protagonista nel mondo e non succube delle politiche, tra l’altro spesso incerte,degli USA e della Russia. L’attuale UE è tuttora prigioniera di una politica preoccupata solo degli equilibri interni fra gli Stati che la compongono e di una miope burocrazia spesso condizionata da interessi parziali di grandi gruppi economico finanziari.
Il Sestante pubblica in questo numero uno studio di Nazzareno Mollicone riguardante l’asservimento che verrebbe ad avere l’Europa con il TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership: associazione transatlantica per il commercio e gli investimenti). Le trattative relative a questo impegno europeo finora si sono svolte in maniera quasi clandestina e ciò è palesemente dovuto al fatto che esiste l’interesse di particolari forze economiche e finanziarie ad evitare un dibattito pubblico il quale rivelerebbe la parzialità e anche la dannosità generale delle clausole che si stanno discutendo.
Uno dei punti focali dello studio di Mollicone riguarda i rischi che la futura economia europea sia inquinata specialmente nella genuinità della sua produzione agricola e nella originalità innovativa nel campo industriale e dei servizi dalla preminenza invasiva di merci statunitense prodotte senza i controlli sanitari di genuinità e di sicurezza ed efficienza che esistono in Italia e, seppur in misura inferiore, anche nel resto d’Europa. “Si tratta – si domanda l’autore – di una NATO commerciale?” Ossia si vuol costituire una associazione nella quale, come nel North Atlantic Treaty Organization, la guida è affidata all’esercito degli USA?
La seconda parte del bollettino è dedicata al dialogo tra il Consigliere CESI Lorenzo Puccinelli Sannini e il Presidente O. Gaetano Rasi riguardante l’Europa come era sognata e come invece oggi si presenta nella realtà. In sintesi: la risposta realistica è basata sul concetto che per unificarsi veramente i popoli europei debbono avere un comune progetto di guida civile riguardante l’esterno del Continente e in particolare le nazioni popolose e povere a cominciare da quelle africane. Progetto da realizzarsi nella loro Patria, nel pieno rispetto delle loro tradizioni alle quali vanno aggiunte le istituzioni dell’avanzata società europea e l’aiuto alla formazione di una classe dirigente locale preoccupata del bene dei singoli popoli che la esprimono.
INDICE
– Manca un dibattito palese sull’associazione transatlantica per il commercio e gli investimenti
L’Europa asservita con il “TTIP”? Si tratta di una NATO commerciale? di Nazzareno Mollicone
– Il futuro del Continente unificato dipende dall’assumere un ruolo di guida civile nel mondo
L’Europa al bivio esistenziale: dialogo sull’avvenire dell’Unione Europea di Lorenzo Puccinelli Sannini e Gaetano Rasi
– Segnalazione Eventi: Lucca 7.5.2016 – Conferenza-Dibattito: Il Referendum di ottobre sul Senato ;
Roma 25.5.2016 – Convegno: Italia in Libia: dalla distruzione alla costruzione. Prospettive d’intervento consapevole.
Il risparmio tradito e il referendum fuorviante
Questo numero de Il Sestante è dedicato a due argomenti specifici, ma indicatori di un male più profondo che grava sul Paese: quello della irresponsabilità istituzionale, unita all’uso demagogico delle problematiche incombenti.
Per quanto riguarda il primo aspetto, viene esaminato dal sen. Riccardo Pedrizzi, già Presidente della Commissione Finanza e Tesoro del Senato (2001-2006), il colpevole trattamento riguardante il risparmio degli italiani posto in rilievo dalle misure prese a seguito del fallimento di quattro banche.
Molti piccoli risparmiatori hanno perso il frutto del loro sacrificio rendendo vano l’intento rivolto a costituire responsabilmente delle disponibilità monetarie per il proprio futuro e per quello dei propri figli.
Il sen. Pedrizzi sottolinea che viene tradita quella fiducia che è l’ineliminabile premessa al vivere civile e così pure denuncia l’immoralità di molte sovrastrutture finanziarie a danno dell’economia reale. L’attuale regime rileva l’autore invece di promuovere un ampio programma di investimenti infrastrutturali e di potenziamento delle produzioni di base opera secondo i più gretti schemi di un liberismo predatore: quello di promuovere a tutti i costi i consumi a danno dei risparmi che gli italiani per prudenziale pratica accantonano ai fini della sicurezza familiare.
Per quanto riguarda invece il secondo aspetto, Nazzareno Mollicone effettua alcune considerazioni sulle problematiche emerse in occasione del Referendum sulle “trivelle”. Anzitutto l’autore sottolinea la necessità di abbassare il quorum per la validità delle consultazioni dirette popolari e ciò in relazione alla ridotta partecipazione ad esse da parte degli italiani; e in secondo luogo non coinvolgere gli italiani residenti all’estero quando un Referendum si riferisce a problematiche riguardanti territori specifici della Penisola. Mollicone effettua, poi, alcune riflessioni politiche relative alla maniera fuorviante nella formulazione del quesito in oggetto e alla sua impostazione propagandistica focalizzata non ad una indicazione relativa al tema, ma ad un consenso all’azione del Governo.
Ambedue gli argomenti trattati in questo bollettino sono indicatori della necessità di effettuare un radicale mutamento del sistema politico vigente nel nostro Paese.
INDICE
– Gravi responsabilità e colpevoli carenze istituzionali dell’attuale sistema politico.
Il risparmio tradito di Riccardo Pedrizzi
– Pericolose astuzie politiche e subdole giustificazioni tecniche.
Dopo il Referendum sulle “trivelle”: alcune considerazioni di Nazzareno Mollicone
– Segnalazione Eventi: Lucca 7.5.2016 – Conferenza-Dibattito: “No” al Referendum sul Senato. Relatore il Consigliere CESI prof. Carlo Vivaldi Forti; Roma 25.5.2016 – Convegno: Italia in Libia: dalla distruzione alla costruzione. Prospettive d’intervento consapevole. Parteciperà come relatore anche il consigliere CESI, Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata
Contro la falsa definizione storicistica
Mentre è in corso una programmazione riguardante il 70° anniversario della fondazione del Movimento Sociale Italiano, avvenuta il 26 dicembre 1946, sono fortunosamente venuti alla luce gli appunti originali tenuti da un protagonista del periodo che va dagli ultimi due anni del Secondo conflitto mondiale fino ai sanguinosi mesi successivi al termine di esso. Si tratta del “Quaderno 1945-1946” di Vanni Teodorani, che esprime, insieme con la descrizione dei fatti vissuti drammaticamente, anche i sentimenti legati alla chiusura di un periodo storico e all’inizio di una nuova e diversa fase politica, sociale ed economica dell’Italia. L’autore è un ottimo scrittore e un delicato poeta. Tuttavia in questa sede di bollettino del CESI, riteniamo di sottolineare quell’’interesse per questo documento che viene in particolare da due elementi: un primo riguardante il fatto che Vanni Teodorani era il marito di Rosina Mussolini, figlia di Arnaldo, fratello di Benito Mussolini e quindi che ha vissuto all’interno e al vertice la vicenda bellica della RSI. Un secondo elemento, oggi particolarmente significativo, viene dal fatto che egli, considerata conclusa drammaticamente e definitivamente quell’esperienza, ha partecipato con la piena consapevolezza di un profondo rinnovamento politico-culturale, alla fondazione del Msi, facendone poi parte della dirigenza e operando anche come Consigliere Comunale di Roma dal 1956 fino al 1964 anno della sua scomparsa.
Oggi è quello che può essere definito un momento topico nel quale è necessario, per la verità storica, respingere la definizione che l’antifascismo militante, oltre la logica del tempo e degli avvenimenti, continua ad indicare come “neofascismo” sia il Msi delle origini che le sue successive incarnazioni. La parola è usata e continua ad esserlo in senso strumentalmente dispregiativo con l’intento di escludere tale forza politica dalla vita democratica e da un suo possibile sviluppo futuro alternativo al sistema.
L’antiscientificità di tale strumentalizzazione purtroppo ha contagiato alcuni validi storici, i quali non hanno tenuto conto degli inoppugnabili documenti riguardanti tale nuova identità che il Msi ha costruito fin dalla sua nascita. Pubblichiamo a questo proposito la relazione del prof. Rasi, tenuta presso il Sindacato Libero Scrittori Italiani, nonché un articolo del prof. Marraffa riguardante l’esatta terminologia, per i contenuti e le realizzazioni, da usarsi nei confronti del fascismo storico e il necessario rifiuto della parola “neofascismo” per quanto riguarda il progetto politico alternativo all’attuale sistema nell’azione e nelle prospettive del Msi e delle successive sue incarnazioni.
INDICE
- Presentazione del volume Vanni Teodorani, Quaderno 1945-1946, Stilgraf, Cesena 2014 È ora che gli storici non si facciano strumentalizzare da false terminologie spregiative di Gaetano Rasi
- Indispensabile far chiarezza ai fini di un futuro cambiamento di sistema politico. L’equivoco tra fascismo storico e neofascismo strumentale di Roberto Marraffa
- Segnalazione Eventi: Lucca 7.5.2016 – Conferenza-Dibattito: “No” al Referendum sul Senato. Relatore il Consigliere CESI prof. Carlo Vivaldi Forti; Roma 25.5.2016 – Convegno: Italia in Libia: dalla distruzione alla costruzione. Prospettive d’intervento consapevole. Parteciperà come relatore anche il consigliere CESI, Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata.
Il Convegno del CESI
Quale futuro per questa Europa ?
Venerdì 8 aprile 2016 a Roma, Camera dei Deputati, Palazzo S. Macuto si sono svolti i lavori del Convegno organizzato dal Centro nazionale di studi politici, CESI – insieme con l’Istituto Affari Internazionali, IAI e con la Rivista di studi politici internazionali, RSPI – riguardante analisi e proposte per il futuro dell’Europa. Alla presenza di un folto pubblico di alto livello, tra cui molti diplomatici italiani e stranieri – dopo i Saluti del Presidente del CESI, prof. Franco Tamassia e l’Introduzione del moderatore, il noto giornalista Mauro Mazza – hanno svolto le relazioni: l’Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata ( già Ministro degli Esteri, Consigliere CESI) su “ Le sfide e i mezzi della politica estera, di sicurezza e di difesa”; l’On. Prof. Gaetano Rasi ( docente di Politica Economica, Presidente O. CESI) su “ Il governo dell’economia nell’Eurozona”; l’Ambasciatore Pietro Calamia (Consigliere RSPI) su “Un’evoluzione politica possibile per l’Eurozona”; il Prof. Francesco Carlucci (docente di Econometria, Consigliere RSPI) su “Crescita economica europea e politica monetaria comune”); la Prof. Maria Grazia Melchionni ( Direttrice della RSPI) su “Identità europea e identità nazionali nell’Unione Europea”; Il Dott. Ettore Greco (Direttore dell’IAI) su “Il rischio Brexit e la prospettiva dell’integrazione differenziata”; l’On. Dott. Roberta Angelilli (già Vicepresidente del Parlamento Europeo) su “Politica estera e deficit democratico delle istituzioni europee”. Un interessante intervento è stato svolto dallo scrittore Dott. Mario Bozzi Sentieri (Vice Presidente Vicario del CESI) che ha proposto la stesura di un Manifesto al fine di promuovere un’autentica, unitaria e forte politica europea in grado di superare l’attuale debolezza della UE. La relazione conclusiva è stata tenuta dal Prof, Franco Tamassia (docente di Diritto Pubblico) su “ Il rapporto dell’Italia con l’U.E.” Il Sestante pubblica in questo numero gli interventi iniziali del Presidente Prof. Tamassia e del moderatore Dott. Mazza, nonché le relazioni dell’Ambasciatore Terzi di Sant’Agata e del Prof. Rasi. Nei numeri successivi del bollettino CESI seguiranno le altre relazioni e interventi.
INDICE
- Saluto di apertura di Franco Tamassia, Presidente CESI
- Introduzione: “Europa: dalla crisi di identità passare ad energiche consapevolezze” di Mauro Mazza, moderatore del Convegno.
- Un’Europa unita e forte per essere credibile ed autorevole. Le sfide e i mezzi della politica estera di sicurezza e difesa di Giulio Terzi di Sant’Agata
- Unificare nella UE tutte le leve della politica strutturale di sviluppo. Il governo dell’economia nell’Eurozona di Gaetano Rasi
Il petrolio continua ad essere il filo conduttore interpretativo di molta politica estera mondiale
Mentre l’attuale poco rappresentativo Parlamento italiano frutto di una legge elettorale, il famoso “Porcellum”, dichiarata incostituzionale dalla Consulta ha proposto agli italiani con il Referendum dell’ottobre prossimo, radicali modifiche alla Costituzione vigente, tra cui l’istituzione di una vergognosa Camera basata sulle lobbies regionalistiche, incombe sul nostro Paese (e di riflesso su tutta Europa) il grave problema della disponibilità di energia. La questione energetica costituisce l’elemento centrale dello sviluppo economico e sociale della società contemporanea, ma gran parte della pubblicistica corrente non affronta in questi termini l’argomento indulgendo spesso a contrapporre artificialmente una priorità ecologica che invece va tutelata insieme con l’utilizzo di tutte le possibili fonti energetiche. Le moderne tecniche, una diffusa consapevolezza e la legislazione vigente offrono garanzie adeguate a questa preoccupazione. Gian Galeazzo Tesei in questo numero de Il Sestante illustra le ragioni per le quali è necessario vanificare il Referendum NO-TRIV che si svolgerà domenica prossima 17 aprile. Contemporaneamente questo bollettino CESI pubblica una documentata illustrazione degli errori compiuti dagli USA che hanno causato, oppure aggravato, le gravissime questioni mediorientali. Paese per Paese, Nazzareno Mollicone indica i drammi conseguenti, collegati fra loro dalla trama riguardante l’accesso a quel petrolio che costituisce tuttora – e lo sarà ancora per decenni – la fonte primaria per la produzione energetica mondiale. Interessante a tal proposito come emerga nel dibattito preparatorio alle elezioni presidenziali negli USA la presa di coscienza, da parte dei candidati alla presidenza, degli sbagli compiuti per anni dagli americani in politica estera con gravi conseguenze per l’Europa. “Tutto si tiene” era una frase in voga nella conclusione di molti dibattiti politici del secolo scorso, ma appare chiaro che questa espressione è tuttora attuale. L’accesso alle fonti energetiche costituisce, per i piccoli come per i grandi Paesi del mondo, uno dei fulcri principali della politica estera. (g.r.)
INDICE
- L’Italia ha necessità di energia Autolesionismo nazionale il referendum NO-TRIV di domenica 17 aprile di Gian Galeazzo Tesei
– Le primarie presidenziali all’insegna del cambiamento della politica estera americana
Gli errori storici e culturali nella politica mediorientale degli Stati Uniti
di Nazzareno Mollicone
Sommario: Premessa.1°. L’Arabia Saudita; 2°. L’Afghanistan ed Iraq; 3°. Il Kosovo; 4°. Le guerre in Afghanistan ed Iraq; 5°. Le “primavere arabe” e la Siria; 6°. Religiosi contro laici; 7°. Prospettive.
Necessità di un governo unitario per l’economia dell’Europa
La generale insufficienza dell’azione politica ed economica della UE, sia nei confronti dell’interno che verso l’esterno del continente, diventa sempre più acuta e ciascuno degli europei avverte che se essa perdura viene compromesso l’avvenire dei popoli che compongono l’Unione.
La stampa, ed in genere quanti fanno opinione anche in sede culturale, tratta soprattutto l’argomento dal punto di vista delle gravi conseguenze derivanti dall’assenza di una politica estera unitaria ed autorevole. Molto meno viene trattato il problema delle conseguenze che ciò comporta in sede di rapporti economici di import (per esempio materie prime ed energetiche) e di export (per esempio beni strumentali, prodotti e servizi).
Del tutto trascurato è invece il problema di passare dall’insufficiente politica monetaria, effettuata tramite i sistemi bancari di ciascun Stato da parte della BCE, ad una complessiva politica economica di cui l’emissione e gestione dell’euro è solo una parte di un complesso organico di azioni ed interventi.
Ormai non si tratta più di affrontare la questione della quantità di moneta posta in circolazione e dei canali attraverso ai quali essa giunge all’economia reale. Il problema di fondo ormai è quello di dotare l’Europa Nazione/Continente di una generale politica economica che affronti tutti gli aspetti di un vero e proprio governo globale delle attività infrastrutturali (reti di comunicazione, efficienza dei servizi pubblici, sicurezza idrogeologica, etc.) e di quelle strutturali (attività produttive e distributive di beni, formazione e distribuzione dei redditi, totale occupazione dei fattori produttivi: lavoro, capitale, tecnica, organizzazione).
In questo numero viene affrontata la problematica incombente alla luce soprattutto delle recenti iniziative della BCE (terzo quantitative easing) illustrando l’insufficienza dei provvedimenti, pur nella buona volontà di cercare di sopperire alle miopi limitazioni istituzionali nei quali l’ente è costretto ad operare. Il saggio che segue, non solo illustra l’argomento, ma riporta anche autorevoli commenti con i quali viene suffragata la necessità di arrivare ad un governo unitario, pur nella forte attenzione che deve esservi per le variabili condizioni dei diversi territori e nazioni che compongono la UE. (g.r.)
INDICE
- Del tutto insufficiente la gestione monetaria della sola BCE
Una politica economica globale per l’Unione Europea
di Gaetano Rasi
Sommario: Premessa. 1°. Il governo dell’economia oggi è compito di Stati-Continenti. 2°. La precarietà della politica monetaria operata dalla BCE. 3°. Contro la deflazione stagnante: grandi investimenti infrastrutturali per nuova occupazione e forme partecipative per l’aumento della produttività nelle imprese. 4°. Dalla strategia delle “mance” passare ad una robusta politica programmata per attivare nuovi autentici redditi. 5°. L’aumento della moneta in circolazione non deve creare inflazione né svalutazione. 6°. Per completare la UEM non dobbiamo subire obblighi sul debito pubblico senza una ripresa del PIL. 7°. Le differenti fiscalità e produttività negli Stati dell’Eurozona falsano la parità competitiva sui mercati interni ed esteri.
APPUNTAMENTO PER L’8 APRILE 2016
L’acuirsi del terrorismo rende ancor più attuale il Convegno:
“Quale futuro per questa Europa?”
I tragici avvenimenti di questi giorni inducono ad accelerare analisi e programmi da parte dei responsabili della politica della UE riguardanti l’intero arco che va dalla revisione delle politiche interne e verso l’esterno a quello delle istituzioni costituzionali. Il CESI ritiene, quindi, opportuno seguire il succedersi dei fatti portando un suo contributo per la loro comprensione ed eventualmente per l’indicazione dei percorsi da studiare.
La situazione da affrontare non presenta analogie con precedenti storici degli ultimi tre secoli ai quali far riferimento. Lo storico e giornalista Paolo Mieli riporta sul Corriere della Sera del 24 marzo il pensiero del noto saggista Ian Buruma, il quale dice che la situazione attuale potrebbe essere assimilata alle vicende della Guerra dei Trent’anni. Il riferimento è al conflitto che, tra il 1618 e il 1648, devastò l’Europa centrale, aspro e contraddittorio scontro politico-religioso nel quale la lotta per l’egemonia di due monarchie contrapposte (i Borbone e gli Asburgo) si mescolava con conflitti di natura religiosa (cattolici contro protestanti e viceversa) e durante i quali i soldati mercenari cambiavano continuamente fronte.
La questione riguarda una problematica da affrontarsi nella sua complessità a 360°, ossia dal punto di vista di una politica estera diversa da quella tradizionale così come della politica di difesa che non può essere impostata nella maniera con la quale in passato si schieravano compatte formazioni militari. Così pure la stessa politica economica e sociale viene ad assumere caratteristiche particolari perché implica unità e coerenza all’interno della UE e mutamento nella composizione e nella destinazione delle esportazioni (per esempio esclusione delle forniture di armi) e nella tipologia e nella origine delle importazioni (per esempio quelle riguardanti il gas e il petrolio).
Sempre in preparazione del Convegno CESI, come nei precedenti numeri de Il Sestante, pubblichiamo il testo dell’intervento del Consigliere CESI, Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata, tenuto il 3 marzo 2016 presso il Senato della Repubblica, al Convegno “Il massacro di Khojaly alla luce del Diritto internazionale umanitario. Impunità e giustizia transizionale”, organizzato dal Comitato Italiano Helsinki per i diritti umani e dalla Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo (LIDU), in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma. Si tratta della illustrazione di ipotesi che si vanno diffondendo, e che perciò vanno conosciute, ma che debbono essere oggetto di doverosa riflessione critica e comunque di un responsabile affinamento al di fuori di una preconcetta assunzione ideologica (g.r.)
INDICE
– Invito-Programma. Convegno CESI , Roma 8 aprile 2016, ore 15.30: “Quale futuro per questa Europa?”
– Ipotesi dell’uscita dalla sovranità Stato-centrica . Verso un “Diritto dell’Umanità”? di Giulio Terzi di Sant’Agata
– Rubrica: I libri del “Sestante”. Rassegna di novità librarie a cura di Mario Bozzi Sentieri
Clicca qui per scaricare il bollettino completo
Convegno
Quale futuro per questa Europa?
Camera dei Deputati – Sala del Refettorio – Palazzo San Macuto – Via del Seminario – Roma
venerdì 8 Aprile 2016 h. 15.30
Programma
Saluto di apertura di Franco Tamassia, Presidente del CESI
Moderatore Mauro Mazza, giornalista, già Direttore Tg2 e Rai Uno
Sen. Pierferdinando Casini (Presidente Commissione Esteri del Senato) Lo stato presente dell’Unione Europea |
Prof. Francesco Carlucci
(Docente di Econometria – RSPI) Crescita economica europea e politica monetaria comune |
Ambasciatore Giulio Terzi di Sant’Agata (già Ministro degli Esteri, Consigliere CESI) Le sfide e i mezzi della politica estera, di sicurezza e di difesa |
Prof. Maria Grazia Melchionni
(Direttrice RSPI) Identità europea e identità nazionali nell’Unione Europea |
On. Prof. Gaetano Rasi
(Docente di Politica Economica, Presidente O. CESI) Il governo dell’economia nell’Eurozona |
Dott. Ettore Greco
(Direttore IAI) Il rischio Brexit e la prospettiva dell’integrazione differenziata |
Ambasciatore Pietro Calamia
(Consigliere RSPI) Un’evoluzione politica possibile per l’Eurozona |
On. Roberta Angelilli
(già Vicepresidente del Parlamento Europeo) Politica estera e deficit democratico delle istituzioni europee |
Prof. Franco Tamassia (Docente di Diritto Pubblico)
Relazione conclusiva: Il rapporto dell’Italia con l’UE
Seguiranno: il dibattito con il pubblico e le risposte dei relatori
Ai fini della registrazione per l’accesso alla Sala, secondo le norme di sicurezza della Camera dei Deputati, si prega di confermare la presenza entro lunedì 4 aprile, comunicando il nome e il cognome al Segretario Generale CESI, dott. Edoardo Burlini (tel. 366.123.97.45 – edoardo.burlini@live.it)