Bisogna stampare più moneta europea!
L’Italia (e l’Europa) deve disporre di una maggiore quantità di euro per grandi lavori pubblici ed una nuova politica industriale
Questo numero del bollettino CESI è interamente dedicato ad una nuova concezione monetaria, adeguata alla moderna economia ad eliminare il ritardo nelle infrastrutture e a risolvere, insieme, i problemi occupazionali e quelli di nuovi redditi per i cittadini.
I dati forniti dalle relazioni del Governatore della Banca d’Italia, Visco, e del Presidente della Confindustria, Squinzi, cui si aggiungono quelli dell’Osservatorio dell’Università Bocconi di Milano, dell’Istat e della Corte dei Conti, denunciano una situazione che non può più essere risolta con le misure derivanti dal Fiscal compact, parte integrante del Patto di stabilità della UE. Né può essere più tollerata l’assenza delle nazioni europee dalla diretta sovranità monetaria. Esse debbono disporre di quantitativi di euro in misura adeguata alle singole necessità.
L’Italia è, a questo riguardo, la nazione che oggi ha le maggiori, drammatiche esigenze.
Il programma di quelle forze politiche che in Italia tendono a riprendere una unità ed una identità necessarie alla ripresa dello sviluppo, deve essere improntato alla energica proclamazione di un progetto organico che dia credibilità e determini la mobilitazione di fresche energie dirigenti.
Le pagine che seguono tendono a questo scopo (g.r.).
SOMMARIO DI QUESTO NUMERO
Lo Stato italiano deve partecipare alla sovranità monetaria europea
di Gaetano Rasi
I Parte – Illusorie le c.d. riforme di Renzi.
Necessaria l’emissione di euro in quantità adeguata all’economia italiana
II Parte – La revisione delle teorie monetarie
I costi del “non fare” nel campo delle infrastrutture e della politica industriale
III Parte – Uscire dalla crisi con adeguati programmi di politica economica e sociale
L’enorme disoccupazione va combattuta con grandi lavori pubblici e il diretto finanziamento dell’industria