Sarzana – “Sarzana è veramente l’ombelico del mondo. Oltre a essere terra di Papi e di Imperatori da qualche giorno qualcuno ha scoperto aver dato i natali ad un grande gerarca fascista, Carlo Alberto Biggini, nato nel 1902 da Ugo e Maria Accorsi”. Massimiliano Giampedroni, attivissimo cittadino sarzanese, entra così nel dibattito riguardante il convegno che nella giornata di sabato ricorderà l’importante figura storica. “Un fascista – sottolinea – che dopo aver raggiunto la maturità classica e essersi laureato nel 1928 alla Facoltà di Giurisprudenza di Genova con 110 e lode l’anno successivo ha conseguito anche la laurea in Scienze Politiche. Un fascista che dopo un periodo di approfondimenti negli studi e libere docenze ha ottenuto una Cattedra di Diritto Costituzionale a Sassari nel ’36 per passare poi all’Ateneo di Pisa nel ’41 e divenirne poi Magnifico Rettore. La chiamata a Ministro della Cultura da parte di Mussolini arriva nel febbraio del 43. Un periodo durante il quale mentre i più si barricavano in casa o si trasformavano in testimoni alla finestra, in attesa di schierarsi dalla parte del vincitore definitivo, se non addirittura partecipavano allo scempio di Piazzale Loreto. Biggini invece volle schierarsi per contribuire alla ricostruzione della sua Patria, e per questo io molto modestamente penso meriti rispetto, al di là d’ogni giudizio di merito e sull’uomo e sulle sue idee, sulla sua adesione al fascismo e sul fascismo stesso.
Per qualcuno però – prosegue Giampedroni – è inaccettabile che questo cittadino sarzanese possa essere ricordato alla presenza del Sindaco della sua e della mia città. Quel Sindaco che, benché non sia stato votato da tutti i cittadini, ne interpreta le esigenze e ne amministra per loro la città a prescindere da loro credo politico. A loro dico che il primo cittadino è il rappresentante di tutti e benché immagino abbia proprio poco in comune con Carlo Alberto Biggini è giusto che vada, anche in quella commemorazione, a rappresentare tutta la città e suoi cittadini.
In un momento storico dove qualcuno ritiene che sia legittimo sparare su di una folla di ragazzi oppure farsi saltare in aria in uno stadio dobbiamo stringerci intorno ai nostri valori civili e nazionali e quella fascia che il Sindaco Cavarra in quella giornata indosserà li rappresenta per tutti e in tutti i luoghi e più vengono affermati e meglio è.
Ben venga il 70° anniversario di Bigini, esempio di quanto è radicata la democrazia nel nostro Paese. La storia, i fatti e i racconti oggi permettono di discutere e dare giudizi su cosa è stato; a ognuno di noi il compito di fare in modo che si possano trasferire alle nuove generazioni non omettendo, non cancellando, non disertando ma invece ascoltando, partecipando, confrontandosi sempre senza mai stancarsi.
Io che fascista non lo sono mai stato, e che come Sandro Pertini penso che il fascismo “sia stato l’antitesi di ogni fede politica perché era basato sull’oppressione degli altri” sono però, oltre che un liberale, un “appassionato” di Sarzana e delle sua storia e quindi parteciperò al Convegno sperando di cogliere qualche evento per cui valga veramente la pena ricordarlo”.
Mercoledì 18 novembre 2015, dal quotidiano on line “Città della Spezia”