Un articolo di ACTA, relativo alla salvaguardia del patrimonio artistico durante i 600 giorni della RSI. Clicca qui per scaricare
Storia di un anno (il tempo del bastone e della carota). Clicca qui per scaricare
Uno spaccato della guerra civile italiana, presentata dal nostro socio Antonio Leggiero, nel
suo libro Per amor di Patria – storia della Repubblica Sociale Italiana.
Chi fosse interessato ad approfondimenti o all’acquisto del libro, può contattare il Dott. Leggiero al seguente indirizzo email: leggiero.antonio@libero.it.
I CONTENUTI
In un’epoca in cui ormai imperano anti-valori come l’edonismo più sfrenato, il più cupo materialismo e il più ottuso consumismo, è sembrata operazione doverosa e giusta, dal punto di vista della memoria storica, narrare di un periodo in cui adolescenti, giovani, adulti e anziani, sia uomini che donne, vivevano e morivano, ma per lo più morivano, per gli Ideali. Erano ideali che da sempre hanno l’ineliminabile “humus” su cui nasce, si sviluppa e progredisce ogni agglomerato umano, ogni contesto sociale, ogni società. Ideali sempiterni come L’ONORE, L’ONESTÀ, LA RETTITUDINE MORALE, la FEDELTÀ alla PAROLA DATA, L’AMORE verso la FAMIGLIA, le ISTITUZIONI, verso la PATRIA. Valori che, oggi, sciaguratamente, sono caduti nell’obbrobrioso oblio dei nostri tempi, in via generale in modo spontaneo, ma, spesso, come nel nostro caso, del tutto ingiuriosamente trascurati, abbandonati e calpestati, perché coltivati e praticati da coloro i quali, più di sessant’anni or sono, effettuarono una scelta, che la “communis opinio” ritiene sbagliata (oggi, con il senno di poi, a giuochi fatti): i combattenti della REPUBBLICA SOCIALE ITALIANA. Ebbene, questo volume ha la pretesa, forse immodesta, certo ardua, di contribuire a far conoscere, un poco in più, la storia, o, per meglio dire, le STORIE, che videro protagonisti questi sfortunati soldati, ausiliarie e civili, che, quando ormai tutto era perduto, decisero, per la maggior parte con tragica consapevolezza, di andare incontro al loro destino, nella speranza di riscattare con il loro sangue (che corse a fiumi, prima e dopo la guerra) l’ignominiosa tragedia, che aveva colpito il popolo italiano, con lo “sporco affare” dell’otto settembre ’43.
PROFILO DELL’AUTORE
Antonio Leggiero è nato a Tufo in provincia di Avellino nel 1967, dove vive e lavora. Di formazione umanistica, laureato in Giurisprudenza presso l’Università di Napoli, svolge la professione di investigatore privato. Coltiva, per passione, l’interesse delle ricerche storiche, soprattutto concernenti la Seconda Guerra Mondiale. Ha collaborato e collabora con diversi quotidiani e riviste a diffusione nazionale e regionale. Ha pubblicato nel 2005, per i tipi dell’Editrice Italia Letteraria, un’antologia di racconti dal titolo “Storie di Paese”, con la quale è giunto finalista nazionale a un concorso letterario. Ha ricevuto, inoltre, attestati e riconoscimenti per la partecipazione ad altri concorsi di poesie e racconti di guerra.
L’Istituto Carlo Alberto Biggini, propone ai propri utenti: Eclissi del pensiero moderno, libro del nostro socio Piero Vassallo, noto pubblicista fin dai primi anni cinquanta.
Vassallo appartiene al qualificato numero degli studiosi italiani che hanno previsto e annunciato l’estenuazione dell’illuminismo e il fallimento del neomodernismo.
L’Europa in Tavola, scritto dalla nostra associata On. Cristiana Muscardini con la Dott.ssa Evelina Flachi, è un viaggio alla scoperta delle radici e delle tradizioni dei popoli europei attraverso la conoscenza dei cibi, come strumento di integrazione e di cultura.
Roma, 28 gen. – (Adnkronos) – Aprire una fase autenticamente costituente per lasciarsi alle spalle una ”democrazia dimezzata”, espressa solo attraverso i partiti e non anche attraverso il contributo dele categorie produttive, scientifiche e artistiche che sono essenziali nella vita nazionale. Per superare l’incompiuto che resta da realizzare nell’architettura statale come nel vissuto degli italiani, la nuova Costituzione dovrebbe prevedere una piu’ completa rappresentanza del cittadino. E’ la sollecitazione che arriva da Gaetano Rasi, nel libro ‘Verso la Terza Repubblica. Diario delle riflessioni impolitiche’ (ed. Pagine, Roma, pp. 173, euro 15).
Convinzione dell’autore, ex parlamentare, economista e apprezzato docente universitario, e’ che occorra andare verso una ‘democrazia delle competenze’, perche’ il ciclo della seconda Repubblica si sta chiudendo. Per Rasi, pur nel tentativo di instaurare un bipolarismo, la seconda Repubblica ha affrontato solo il problema dell’efficienza decisionale, peraltro senza riuscirvi, e non quello delle effettive rappresentativita’ e governabilita’ nella gestione della societa’ nazionale. In queste pagine scorre cosi’ ”il suicidio politico di An e l’incerta prospettiva del Pdl”, fino ai rischi che una democrazia dimezzata porta in dote alla politica italana che deve riscoprire passione e ragione ma soprattutto sapere ascolatre il bisogno dei cittadini. (Adnkronos) – Rasi, una storia nella destra italiana, presenta cosi’ le riflessioni su alcuni dei maggiori avvenimenti politici accaduti dal marzo 2009 fino a ottobre 2010 e pubblicati su ‘Il Borghese’ e altre testate, mostrando ”la pasticciata costituzione del Pdl”, perche’ ”l’annientamento di An, assorbito nella piu’ grande formazione, ha annullato quei progetti che erano stati elaborati e di volta in volta resi validi perche’ aggiornati nel percorso ultra sessantennale delle formazioni politiche che hanno preceduto la nascita di Alleanza Nazionale: Msi e Mis-Dn”. Nell’inchiostro dell’osservatore politico di lungo corso, anche ”il pericolo secessionistico della Lega che e’ rivolto a dividere l’Italia e quindi farla ritornare ad essere una semplice ‘espressione geografica’ senza alcun peso in Europa, nel bacino del Mediterraneo e nei rapporti con il resto del mondo”. Consigli e analisi in uno stile incisivo, che punta al concreto. Un diario di riflessioni impolitiche. Perche’ analizzare le vicende degli ultimi due anni, nel Palazzo e fuori, puo’ costituire una base di riflessione per attuare quel ”cambiamento profondo avvertito da tutti’. Per esaminare in prospettiva quelle che dovrebbero essere ”le strutture di una Nuova Repubblica”. Non manca, infine, un ricordo di Francesco Cossiga, che ”con simpatia ma senza incenso” ripercorre il ruolo politico del presidente emerito.