Sarzana – “Non voglio e non mi interessa fare polemica, il convegno di sabato è un evento scientifico che ricorda un uomo conosciuto e stimato in tutta Italia e non voglio che abbia una connotazione politica”. Carlo Alberto Biggini, vice presidente dell’Istituto e omonimo nipote dell’ex ministro della cultura durante il fascismo al quale Sarzana dedicherà tre distinti momenti di ricordo nel fine settimana, interviene così sulla polemica che nelle ultime ore ha coinvolto diverse realtà politiche e non.
“Mi spiace – sottolinea a CDS – che si sia discusso anche della presenza del sindaco Alessio Cavarra che voglio invece ringraziare pubblicamente per la disponibilità dimostrata. Verrà a rappresentare la città in un momento di ricordo per uno dei suoi figli più importanti, proveniente da una famiglia che le ha dato molto. Mi è sembrato giusto invitare il primo cittadino, persona educata e sensibile, come ritengo normale che venga a portare i suoi saluti come faranno molti altri personaggi illustri e come prima di lui hanno fatto nel 1996 anche Lorenzo Forcieri, con un lungo intervento, e Franco Franchini”.
“Mio nonno è stato un fascista e ha avuto il coraggio di esserlo fino all’ultimo giorno della sua vita – sottolinea ancora Biggini – ma prima di tutto è stato un italiano che fino alla fine ha lavorato per il bene del suo Paese. Ha prodotto saggi e contribuito a salvaguardare larga parte del nostro patrimonio artistico fra cui Palazzo Pitti – di cui nel convegno parlerà la dottoressa Franchi – così come salvare la vita di figure come Meneghetti e Bobbio. Pur essendo stato fedelissimo a quella parte politica il suo operato è stato sempre rivolto agli altri, nella sua vita non c’è una sola macchia. E’ stato pluridecorato in guerra dove ha combattuto con onore, così come il più giovane rettore dell’Università di Pisa contribuendo anche alla stesura della prima carta istituzionale. A Sarzana ha creato il liceo Parentucelli e ovunque è riconosciuto all’unanimità per il suo comportamento retto, nessuno può accusarlo di nulla”.
Carlo Alberto Biggini junior ribadisce quindi di non voler ribattere agli attacchi ricevuti, soffermandosi invece sulla figura del nonno e i contenuti dell’appuntamento di sabato: “Non è certo colpa sua se la sua morte (avvenuta il 19 novembre 1945) coincide oggi con il settantesimo anniversario della Liberazione. La connotazione politica è fuori luogo e inadatta visto che l’Istituto ha sempre lavorato sull’aspetto scientifico della sua attività caratterizzata sempre da una grandissima onestà di cui parleranno persone come Pippo Peschiera, uno dei più autorevoli professori di diritto del lavoro che fu gambizzato dalle Brigate Rosse, o Edigio Banti e Domenico Fisichella. Nel 1995 in un convegno promosso dall’Università di Genova vennero a parlare di lui anche il futuro sindaco Pericu e Fausto Cuocolo. Ci tengo – afferma – a ricordare mio nonno per quello che è stato e ha dato al suo Paese, un uomo inserito nel Dizionario bibliografico degli italiani della Treccani, che ha avuto fra i suoi allievi Ciampi, Maccanico e Merli e al quale Sara Perego ha dedicato una tesi. Tutti gli atti del convegno – annuncia – saranno riassunti in un testo che andrà a tutte le università e credo che questo dia il senso di un incontro che non ha nulla a che vedere con l’appartenenza politica. Dopo così tanti anni ai giovani bisognerebbe insegnare a guardare gli avvenimenti della storia senza odio, prendendo solo il buono di quello che è stato fatto, pensiamo ad essere italiani e a rispettare i nostri concittadini. Spero – conclude – che proprio i più giovani non seguano queste polemiche soffermandosi invece sul valore degli uomini e auspico che sabato non si verifichino atteggiamenti sopra le righe”.
Mercoledì 18 novembre 2015, dal quotidiano on line “Città della Spezia”