Sabato scorso la festa organizzata dal Comitato Nettunese Pro Gabriele d’Annunzio in omaggio al ricercatore Pietro Cappellari
di Lemmonio Boreo
Sabato 6 Giugno 2015, nell’incantevole cornice marina dell’Arena dello Stabilimento Pro Loco di Nettuno, si è tenuta la presentazione dell’ultimo studio del ricercatore Pietro Cappellari dal titolo Il fascismo ad Anzio e Nettuno. La manifestazione, patrocinata dalla locale Pro Loco e fortemente voluta dal suo Presidente Dott. Marcello Armocida, è stata organizzata dal Comitato Nettunese Pro Gabriele d’Annunzio nell’ambito delle celebrazioni per il centesimo anniversario dell’entrata in guerra dell’Italia. Presente un pubblico selezionato e interessato alle novità storiche illustrate dal Dott. Cappellari che, in oltre 280 pagine, ha saputo coniugare una massa di documenti inediti con una narrazione chiara e puntuale.
Un ventennio, quello che va dal 1919 al 1939, descritto nei minimi particolari con importanti riflessioni sulla società di allora e sullo Stato fascista. Infatti, il libro di Cappellari non è certamente solo uno studio di storia locale ma, grazie all’utilizzo di fonti “nazionali” e parallelismi con ciò che accadeva in Italia e in Europa, si eleva a rango di volume di storia compiuto, in cui si evidenzia come le grandi innovazioni prodotte dal Regime siano poi state effettivamente attuate a livello periferico, con risultati invero eccezionali.
Particolare interessante è la nascita dello squadrismo nelle due città gemelle e come il Regime riuscì a consolidarsi macinando uno straordinario consenso di massa, reclutando addirittura esponenti dei partiti prefascisti, tutti convertitisi al “culto del littorio” dopo la sua impetuosa ascesa al potere. Ma non solo. Riflessioni approfondite sono state fatte sul Volontarismo di guerra, sulla partecipazione entusiastica della popolazione alle guerre di Etiopia e di Spagna; sulla lotta alla povertà e come questa sia stata combattuta attraverso opere incisive di uno Stato sociale moderno e all’avanguardia, che fecero del Fascismo “il sole dei poveri”, come scrisse il cattolico-liberale Arturo Carlo Jemolo (cui non si possono certamente addossare simpatie mussoliniane).
Interessanti sono le pagine dedicate all’antifascismo – praticamente inesistente – e al tentativo di ricostituzione del Partito Comunista del 1931, progetto ben presto abortito per l’intervento della Polizia. Da sottolineare come gli arrestati furono tutti “graziati” da Mussolini e che molti di loro poterono contare anche su sussidi statali per far fronte alle difficoltà quotidiane.
Quello che ne esce fuori è un Fascismo molto diverso da quello cantato dai “professori” nelle scuole e nelle università; di quello dipinto dai fasciofobi di oggi, tutti intenti a preservare una falsa storia ideologica che serve solo a tutelare i loro illusori posti di potere.
La festa per questo che è l’undicesimo libro di Cappellari è stata introdotta dal Prof. Alberto Sulpizi, storico del territorio nettunese, che non ha mancato di evidenziare l’importanza per le città di Anzio e Nettuno di questo volume che, finalmente, dirada le nebbie su un passato glorioso del nostro litorale, cui guardare con ammirazione e rispetto.
Lemmonio Boreo
Foto e info: https://www.facebook.com/pages/Il-fascismo-ad-Anzio-e-Nettuno-1919-1939-Una-storia-italiana/809378612464520